Le città sono sopravvissute a regni e imperi, a rivoluzioni e guerre, alle più diverse crisi e a ogni altra circostanza avversa: come espressione degli abitanti alle sfide del presente e del futuro, si sono dimostrate più resistenti di qualsiasi altra struttura socio-territoriale. La città di domani dovrà essere sempre più funzionale e interattiva, costruita e pensata con immaginazione e creatività, in modo da trovare nuovi modi di tessere relazioni tra le due componenti essenziali della vita cittadina: il tempo e lo spazio.
Da qui prende avvio il progetto “Città dei 15 minuti” di Carlos Moreno, che prevede un cambio di prospettiva: non più raggiungere punti distanti tra loro nel minor tempo possibile, ma avvicinarli in modo che gli aspetti essenziali del vivere – abitare, lavorare, rifornirsi, curarsi, studiare, divertirsi – possano compiersi in un tempo ragionevole e in uno spazio sensibile. Per questo occorrerà passare dalla pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita in città, ricollegando l’elemento umano con il tessuto urbano, trasformando così un’entità millenaria e fragile, mutevole e tenace, in una vera e propria città vivente.
The cities have survived kingdoms and empires, revolutions and wars, various crises, and every other adverse circumstance. As an expression of the residents’ response to the challenges of the present and the future, cities have proven to be more resilient than any other socio-territorial structure. The city of tomorrow must be increasingly functional and interactive, constructed and conceived with imagination and creativity, in order to find new ways to weave relationships between the two essential components of city life: time and space.
This is where Carlos Moreno’s “15-Minute City” project begins, envisioning a shift in perspective: no longer aiming to reach distant points as quickly as possible, but bringing them closer together so that essential aspects of living—residing, working, supplying, caring, studying, and enjoying—can occur within a reasonable time and a sensible space. To achieve this, a transition is needed from urban planning to life planning in the city, reconnecting the human element with the urban fabric. This transformation turns a millennia-old and fragile, ever-changing yet tenacious entity into a genuine and vibrant living city.
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